Premio nazionale Bianca Maria Pirazzoli
Esiti 2008
Dicembre 2008
Teatro San Martino
Bologna
Giovedì 4 dicembre 2008, nell’ambito della settimana di eventi “Il Gruppo Libero, dal ’68 al futuro”, si è svolta a Bologna, al Teatro San Martino, la premiazione del “Primo premio nazionale Bianca Maria Pirazzoli”, bando di concorso, rivolto ad attrici, aspiranti attrici e scrittrici teatrali, finalizzato alla promozione dei percorsi professionali e di ricerca delle donne in ambito scenico e drammaturgico.
Ideato e coordinato da Claudia Palombi e indetto da Il Gruppo Libero Teatro per ricordare l’artista scomparsa dieci anni fa, il premio intende ricordare la figura di Bianca Maria Pirazzoli, attrice, regista, animatrice culturale che ha diretto per quasi vent’anni la compagnia contribuendo, attraverso un lungo e intenso percorso di ricerca e sperimentazione, alla crescita culturale della città. Con intuizioni che spesso precorrevano i tempi, Bianca Maria Pirazzoli ha intrecciato la ricerca sul contemporaneo, la pratica laboratoriale, l’indagine sulla scrittura scenica femminile, il teatro come inter-cultura, con un forte anelito verso la formazione e la prosecuzione di linee culturali.
Intento del premio è mantenere vivo lo spirito e il senso profondo del lavoro di Bianca Maria Pirazzoli, che sempre ha valorizzato i percorsi femminili nell’ambito della ricerca e della scrittura teatrale, e dare non solo visibilità, ma anche opportunità concrete alle donne che desiderino lavorare nel teatro.
Il concorso infatti per sua stessa natura si è rivolto ad attrici e scrittrici che lavorano o aspirano a lavorare in un teatro, o meglio nei teatri, della ricerca, della sperimentazione, del possibile e del vivifico. Suddiviso in tre sezioni, ha ricevuto 130 candidature, provenienti dall’intero territorio nazionale (e dalla Svizzera italiana). I numeri confortano, ma soprattutto è mediamente alta la qualità delle proposte. Le partecipanti hanno dimostrato di aver colto lo spirito del premio e di avere una o più d’una ragione per essere tra le candidate. In questo senso il bando è già un successo.
SEZIONE A – Premio per la migliore attrice
36 candidate hanno inviato supporto digitale con dieci minuti di spettacolo richiesti. Ne sono state selezionate 7, che si sono esibite la sera del 4 dicembre:
Elisa Davolio Marani, Marianna Esposito, Raffaella Giancipoli, Candelaria Romero, Francesca Tranfo, Daniela Visani, Ketty Volpe.
La giuria, presieduta da Laura Curino e composta da Clelia Falletti, Sebastiano Giuffrida, Renzo Morselli, Maria Pia Papandrea, ha premiato come miglior attrice Candelaria Romero, artista di origine argentina, cresciuta e formatasi in Svezia dove la famiglia, in fuga dalla dittatura, ha ottenuto asilo politico. Dal 1992 risiede e lavora a Bergamo dove svolge attività teatrale e di scrittura, lavorando nell’ambito della cosiddetta ‘letteratura della migrazione’. C’era una volta un piccolo uomo… inizia così “Hijos”, di cui Candelaria ha presentato un estratto per il premio: una sedia, pentole per terra e uno scialle colore rosso sangue. “Hijos” narra l’odissea migratoria della famiglia dell’autrice che, in seguito alla dittatura militare in Argentina, deve lasciare il paese per rifugiarsi in Bolivia, e poi da lì in Svezia. A narrare la storia, che descrive eventi drammatici con il linguaggio magico di una fiaba, che si fa poesia grazie alle capacità espressive della Romero, è il padre della famiglia, il piccolo uomo dell’incipit, di cui seguiamo l’infanzia, le storie d’amore, l’attività politica, la scrittura e la passione per la poesia, il carcere, la tortura, l’esilio.
Candelaria Romero ha ricevuto come premio un’opera del noto artista Paolo Conti.
SEZIONE B – Premio per la migliore aspirante attrice
29 hanno chiesto di partecipare, 18 sono arrivate alla selezione del 7 novembre, ciascuna esibendosi in un brano teatrale, una poesia e una canzone; 10 sono state selezionate: Ilaria Canalini, Giustina Di Palma, Esther Grigoli, Flaminia Iacoviello, Cinzia Melis, Francesca Romana Miceli Picardi, Susanna Mobili, Chiara Moretti, Ina Muhameti, Valentina Romagnoli. Le finaliste hanno seguito uno stage intensivo l’8 e 9 novembre guidato dagli stessi membri della commissione composta da Renzo Morselli, Claudia Palombi, Luciana Palombi e presieduta da Maria Pia Papandrea. Al termine dello stage due candidate sono state dichiarate vincitrici ex aequo e si sono esibite e sono state premiate ufficialmente la sera del 4 dicembre: Esther Grigoli, veronese residente a Mantova, che ha presentato un brano da “Psicosi delle 4:48” di Sarah Kane, e la pistoiese Chiara Moretti, sulla scena nelle vesti della “Pazza di Chaillot” di Jean Giradoux. Entrambe vincono la partecipazione gratuita ai laboratori de Il Gruppo Libero e l’opportunità, appena pronte, di essere dirette in scena interpretando il monologo vincitore della sez. C.
SEZIONE C – Premio per il miglior monologo teatrale al femminile inedito
Hanno partecipato 65 scrittrici.
La giuria, presieduta da Laura Curino e composta da Clelia Falletti, Renzo Morselli, Claudia Palombi e Maria Pia Papandrea, ha individuato dieci opere finaliste:
Che oggi torna a casa di Laura Bucciarelli
Quando hanno steso il vecchio di Emanuela Cocco
Urlo libero – Generazione in ecstasy di Fiona Dovo
Mezzogiorno, la stessa ora. Sempre di Alice Fatone
Bettina B. di Valeria Moretti
Fuori la luce di Gabriella Pizzorno
No-Body di Valeria Simone
Alice, oh che meraviglia di Alessandra Tomassini
Olga di Gabriella Valentini
Lei, nella nebbia di Francesca Zanni
Dopo attento esame, la giuria ha decretato prima classificata “Alice, oh che meraviglia” di Alessandra Tomassini. L’autrice, marchigiana da parecchi anni residente a Bologna, è impegnata su più fronti nella pratica teatrale: oltre ad essere autrice di numerosi testi drammaturgici, finora inediti, e ad aver avuto esperienze di regia teatrale, Alessandra ha anche recitato in diversi spettacoli, tra cui “Milana, ombre cecene” di Roberta Cortese, regia di Gabriella Bordini al Teatro Baretti di Torino (2008) e “Samuel” da S. Beckett, adattamento e regia di Leo De Berardinis, al Festival Santarcangelo dei Teatri (1995). “Alice, oh che meraviglia” affronta, attraverso la storia dell’amore tra un’Alice catapultata un mondo che non riconosce più e una piccola pianta d’appartamento, il dramma sociale, e umano, di una malattia degenerativa come la sclerosi laterale amiotrofica, la solitudine, l’indifferenza, l’abbandono in uno dei, purtroppo numerosi, casi di malasanità. La giuria ha conferito il primo premio alla Tomassini valutando la sua opera “un monologo dalla scrittura scenica compatta, che presenta azione e ritmo. L’autrice comunica il contenuto sociale sapendo cogliere l’alternanza di giocosità e dramma con pudore e senso del climax drammaturgico.”
La vittoria consentirà alla prima classificata di vedere il suo monologo messo in scena dal Gruppo Libero, interpretato dalla vincitrice della sez. B.
Tra i monologhi finalisti è stato segnalato, con la possibilità di entrare in progetti di messa in scena, anche “Che oggi torna a casa”, della pratese Laura Bucciarelli, “un testo dalla scrittura frammentaria, dove la condensazione della parola poetica può costituire stimolo per attrice e regia che vogliano trovare nel gesto, nella danza, nelle soluzioni sceniche, la chiave della messa in scena”.
Per aspiranti attrici e scrittrici la vittoria apre quindi la possibilità di incontrare realmente il pubblico e compiere un primo passo per trovare la propria strada nel teatro.
Info:
Claudia Palombi
Cell. +39.329.8471070
claudia.palombi@solidago.it – solidago@libero.it
Segreteria del Concorso:
Il Gruppo Libero Teatro
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